L’importanza dell’audio nella Realtà Virtuale
Vorrei cominciare questo articolo condividendo con voi un video particolarmente esemplificativo. La scena è tratta dal film ‘The Artist’, diretto da Michel...
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Vorrei cominciare questo articolo condividendo con voi un video particolarmente esemplificativo. La scena è tratta dal film ‘The Artist’, diretto da Michel Hazanavicius, uscito nelle sale nel 2011 e vincitore numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui cinque Premi Oscar, tre Golden Globe e sette BAFTA.
Il film racconta l’avvento del sonoro nel mondo del cinema – fino a quel momento, muto.
Avete visto?
In questa scena, il protagonista – celebre attore di film muti – ha un incubo: sogna che gli oggetti, le persone, il mondo, improvvisamente comincino a produrre dei suoni, tutto ha un suono, solo lui rimane senza voce. Credo che questa scena dimostri molto bene l’importanza e la funzione del suono in associazione alle immagini.
Da quel lontano 1927, anno in cui fu introdotto il cinema sonoro, suono e immagine si sono legati indissolubilmente: nasce l’audiovisivo. Questo concetto, negli anni, ha assunto un significato sempre più ampio: non solo film, dunque, ma qualsiasi esperienza capace di coniugare suono ed immagini. Compresa la Realtà Virtuale.
E sebbene il matrimonio tra suono ed immagini nel mondo del cinema festeggerà a breve i suoi primi cento anni, non possiamo certo dire lo stesso per il VR, in cui è stata introdotta la nuova frontiera dell’audio spazializzato.
Le possibilità che il VR offre sono ancora da scoprire, ed i suoi limiti vengono spinti sempre più avanti. Con l’avvento di questo nuovo media, il suono ha acquistato un’importanza forse ancora maggiore rispetto ad altri prodotti audiovisivi.
Immaginate di essere in un’esperienza VR col volume a zero: un personaggio vi sta parlando, ma non riuscite a sentire cosa dice. Con la coda dell’occhio cogliente i movimenti forsennati di alcune persone che iniziano a scappare; finché vi voltate, e fate appena in tempo a vedervi dinanzi un dinosauro piuttosto affamato. Game over!
Ecco, se lo scopo di questa ipotetica esperienza VR fosse quello di disorientarvi, sarebbe riuscita perfettamente nell’intento.
Proviamo, invece, ad immaginare nuovamente la scena – stavolta alzando il volume. Vi ritrovate dinanzi ad un personaggio che vi comunica, con tono ansioso, che un pericoloso animale è fuggito dallo zoo. Sentite distintamente le urla di persone che vi invitano a trovare subito un riparo, mentre udite distintamente dei passi pesanti di una creatura che si avvicina. Un richiamo profondo e spaventoso vi inviterà a girarvi, e trovandovi davanti il T-Rex magari avrete qualche chance in più di mettervi in salvo.
Missione compiuta: vi sarete salvati e potrete progredire nell’esperienza. Tutto questo è stato reso possibile grazie al suono.
Da questo piccolo esempio possiamo capire alcune delle funzioni che sono veicolate dal suono in VR.
Quest’ultimo punto è sicuramente il più importante:
un sound design immersivo per il VR deve contribuire a rendere l’esperienza non reale – bensì autentica
Vedremo in un altro articolo quali strumenti abbiamo usato per veicolare queste funzioni nell’esperienza VR Vajont, quali sono le fasi di lavorazione del suono che abbiamo affrontato, le sfide che si sono presentate e le soluzioni che abbiamo adottato.